Hortiboletus rubellus
Cosa si dovrebbe sapere
Hortiboletus rubellus (Xerocomellus rubellus) è un boleto relativamente piccolo con cappello rosso scarlatto o lampone, gambo rossastro e pori gialli, presente soprattutto in quercia. Come molti boleti, si macchia di blu quando viene tagliato o ammaccato. Si trova nei boschi di latifoglie in autunno. Ci sono dubbi sulla sua commestibilità e si dice che sia di scarsa qualità e che abbia un sapore di sapone. Fino al 2015, la specie era conosciuta come Boletus rubellus.
Altri nomi: Boleto rubino.
Identificazione del fungo
Ecologia
Micorriza con le latifoglie (soprattutto querce); cresce solitaria, sparsa o gregaria, nei boschi o, spesso, ai loro margini, nei parchi e nei giardini; estate e autunno; distribuzione nordamericana incerta.
Cappello
2.5-5 cm; convesso, diventa largamente convesso o quasi piatto in età; asciutto; calvo o, quando è giovane, molto finemente vellutato; brillante, rosso-rosato scuro, che sfuma in rosso-rosato o rosato; diventa finemente fessurato in età matura.
Superficie dei pori
Diventa depresso al gambo; dapprima giallo, poi giallo oliva opaco; le contusioni diventano prontamente blu; 1-3 pori angolari per mm; tubi profondi fino a 7 mm.
Gambo
Lunga 3-7 cm; spessa 4-10 mm; affusolata alla base e talvolta svasata all'apice; da gialla a giallo brillante all'apice, da rosata a rossa in basso; solitamente punteggiata con punti e puntini rossi, almeno quando è fresca; non reticolata; micelio basale giallo pastello quando è fresco, che diventa avorio.
Carne
Biancastro nel cappello; da giallo a rosso nel gambo; si macchia lentamente e leggermente di blu quando viene tagliato; la carne alla base del gambo presenta numerosi piccoli punti di colore da rosso vivo ad arancione carota.
Odore e sapore
Non caratteristico.
Reazioni chimiche
Ammoniaca negativa sulla superficie del cappello; negativa sulla carne. KOH arancio opaco sulla superficie del cappello; arancio opaco sulla polpa. Sali di ferro grigi sulla superficie del cappello; negativi sulla carne.
Stampa delle spore
Marrone oliva.
Caratteristiche microscopiche
Spore 10-13 x 4-5 µ; subfusoidi; lisce; dorate in KOH; marrone opaco in Melzer. I cistidi imeniali sono più o meno lageniformi; fino a circa 60 x 12.5 µ. Pileipellis un palisoderma di elementi settati e incrostati larghi 10-15 µ; cellule terminali da obnapiformi a subglobose; da ialine a debolmente ocracee in KOH; bruno opaco in Melzer.
Specie simili
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Simile, ma questa specie inizia con un cappello marrone e sfuma verso il rosso, mentre il Bolete rubino inizia rosso e sfuma lentamente verso il marrone con l'età.
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Molto simile, e Boletus bicolor è quasi identico.
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Una specie rara che ha un cappello rossastro simile, ma manca della colorazione rossa sul gambo.
Tassonomia ed etimologia
Assegnato il nome Boletus rubellus nel 1836 dal micologo ceco Julius Vincenz von Krombholz (1782 - 1843), questo grazioso boleto è stato trasferito al nuovo genere Hortiboletus nel 2015 dai micologi italiani Giampaolo Simonini, Alfredo Vizzini e Matteo Gelard sulla base di recenti studi molecolari (DNA) che hanno indicato la necessità di un'importante revisione delle Boletaceae. Questo ha portato all'attuale nome scientifico Hortiboletus rubellus (Krombh.) Simonini, Vizzini & Gelardi,
Sinonimi di Hortiboletus rubellus sono Boletus rubellus Krombh, Xerocomellus rubellus (Krombh).) Šutara, Boletus sanguineus Con., Boletus versicolor Rostk., Xerocomus rubellus (Krombh.) Quél., e Xerocomus versicolor (Rostk.) E.-J. Gilbert.
Il vecchio nome generico Boletus deriva dal greco bolos, che significa "grumo di argilla", mentre nel nuovo nome del genere il prefisso Horti- deriva dal sostantivo latino Hortus, che significa "giardino"; questo è un riferimento a uno dei principali habitat in cui questo boleto si trova comunemente.
L'epiteto specifico rubellus è anch'esso latino e significa "rossastro".
Fonti:
Foto 1 - Autore: Lukas da Londra, Inghilterra (CC BY-SA 2.0 Generico)
Foto 2 - Autore: Björn S. (CC BY-SA 3.0 Non riportato)
Foto 3 - Autore: Lukas da Londra, Inghilterra (CC BY-SA 2.0 Generico)
Foto 4 - Autore: storione di walt (Mycowalt) (CC BY-SA 3.0 Unported)
Foto 5 - Autore: Il dottor. Hans-Günter Wagner (CC BY-SA 2.0 Generico)





