Cuphophyllus pratensis
Cosa si deve sapere
Cuphophyllus pratensis è una specie di agarico della famiglia delle Hygrophoraceae. La specie ha una distribuzione diffusa, prevalentemente temperata, con presenza nei prati in Europa e nei boschi altrove. I basidiocarpi (corpi fruttiferi) sono commestibili e vengono occasionalmente raccolti e venduti a livello commerciale.
È uno dei funghi più grandi tra quelli a cappello di cera. Compare da fine agosto a dicembre. È abbastanza caratteristico: le caratteristiche identificative fondamentali includono il cappello secco, di colore arancione bruno o arancione-bruciato, e le lamelle distanti, di colore crema o arancione, che iniziano a scorrere lungo il gambo. I giovani cappelli sono, in micologo, "fibrillosi appressati" (ricoperti da minuscole fibre pressate; usare una lente manuale), che conferiscono loro una lucentezza biancastra.
In alcune guide da campo abbastanza recenti, questa specie può essere elencata sotto uno dei suoi numerosi sinonimi, che includono Hygrocybe pratensis, Camarophyllus pratensis e Hygrophorus pratensis.
Altri nomi: Cappuccetto ceroso dei prati, Cappuccetto ceroso del salmone, Cappuccetto ceroso del burro.
Identificazione del fungo
Ecologia
Ruolo ecologico preciso e incerto; cresce da sparso a gregario in foreste di latifoglie o conifere; dalla tarda primavera all'autunno (o sverna nei climi più caldi); ampiamente distribuito in Nord America.
Cappello
2-6 cm; convesso da giovane, diventa da largamente convesso a quasi piatto; secco o leggermente appiccicoso quando è fresco; ricoperto da piccolissime fibre pressate (usare una lente manuale), almeno da giovane - ma spesso più o meno calvo a maturità; di colore arancio bruno, sfumato in arancione smeraldo; il margine non è rivestito.
Lamelle
Scorre leggermente lungo il gambo; distante o quasi; color crema-arancione; lamelle corte frequenti; spesso con venature trasversali a maturità.
Fusto
2.5-4.5 cm di lunghezza; 0.5-1.5 cm di spessore; abbastanza uguale; calvo; secco; crema da arancione a biancastra; bianco alla base.
Carne
Biancastra; immutabile alla fettatura.
Odore e sapore
Sapore non caratteristico; odore non caratteristico o leggermente sgradevole e sgradevole.
Reazioni chimiche
KOH negativo sulla superficie del cappello.
Stampa delle spore
Bianco.
Caratteristiche microscopiche
Spore 5-6.5 x 4-5 µ; largamente ellissoide, sublacrimoso o subgloboso; liscio; ialino in KOH; inamiloide. Basidi a 2 e 4 spore; lunghi 40-60 µ. Cistidi imeniali assenti. Trama lamellare intrecciata. Pileipellis a cutis.
Specie simili
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Ha un cappello appuntito di colore rosa e il cappello si spacca invariabilmente quando si espande.
Hygrocybe berkeleyi
È molto simile, ma i corpi fruttiferi sono bianchi (è stata talvolta considerata una varietà di H. pratensis).
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Anch'essa simile, ma è una specie ectomicorrizica, che cresce nei boschi con le querce e ha un odore spiccatamente di carne.
Tassonomia ed etimologia
Sebbene alcuni naturalisti precedenti avessero già descritto la cerata dei prati - ad esempio nel 1796 il botanico dello Shropshire William Withering (1741-1799) la descrisse chiamandola Agaricus claviformis - fu Christiaan Hendrik Persoon che, nel descrivere questa specie nella sua fondamentale pubblicazione Synopsis Methodicae Fungorum del 1801, ne creò il basionimo chiamandola Agaricus pratensis.
Solo nel 1914 il famoso micologo americano William Alphonso Murrill (1869 - 1957), scrivendo sulla rivista Mycologia, trasferì questa ceroplastica al genere Hygrocybe, stabilendo il nome scientifico come Hygrocybe pratensis. Nel 1985 questa specie è stata trasferita al genere Cuphophyllus dal micologo francese Marcel Bon, e il nome Cuphophyllus pratensis è diventato il suo nome scientifico generalmente accettato.
In Gran Bretagna sono presenti due varietà di cerata dei prati. La forma nominata Cuphophyllus pratensis var. pratensis ha cappello e gambo color pesca, mentre Cuphophyllus pratensis var. pallida è di colore bianco puro.
Essendo un fungo grande, vistoso, attraente e commestibile, Cuphophyllus pratensis ha attirato l'attenzione di molti grandi micologi nel corso dei secoli. Di conseguenza, ha acquisito diversi sinonimi, tra cui Agaricus pratensis (Pers. Gymnopus pratensis (Pers.) Gray, Hygrophorus pratensis (Pers.) Fr., Camarophyllus pratensis (Pers.) P. Kumm., e Hygrocybe pratensis (Pers.) Murrill.
Il genere Cuphophyllus è stato descritto nel 1985 dal micologo francese Marcel Bon. Il prefisso Cupho- significa ricurvo, mentre il suffisso -phyllus si riferisce alle foglie (lamelle) dei funghi di questo genere - così arriviamo a "con lamelle ricurve".
Come epiteto specifico pratensis è molto più facile da capire, a patto di avere una conoscenza di base del latino. Per chi non l'ha fatto, non sarà comunque sorpreso di sapere che si traduce con "dei prati". Ecco dove si trovano più spesso questi grossi ceropodi.
Fonti:
Foto 1 - Autore: Nicolò Oppicelli (Nicolò Oppicelli) (CC BY-SA 3.0 Non pubblicato)
Foto 2 - Autore: Andreas Kunze (CC BY-SA 3).0 Non riportato)
Foto 3 - Autore: Holger Krisp (CC BY 3.0 Unported)
Foto 4 - Autore: GLJIVARSKO DRUSTVO NIS dalla Serbia (CC BY 2.0 Generico)




